Un po' di storia
La storia del territorio sulla sinistra del Brenta, situato tra gli otto e dieci chilometri a Sud di Bassano e che fu denominato "Tezze" dalla voce dialettale veneta che significa "fienili", non risale ad età arcaiche (il primo cenno risale ad un documento del 1374 "Storia della Marca Trevigiana"). Quella del Comune, inteso come Ente Civico, abbraccia poco più di un secolo e mezzo. Nel 1805, infatti, per decreto Napoleonico, Tezze divenne Comune.
Fin dall'origine delle sue modestissime case coloniche, sorte alquanto sparse nelle anse e nelle oasi del vastissimo letto del Brenta, la scarsa popolazione, qui riparata per sfuggire alle lotte dei feudatari ed alle angherie delle soldatesche, vi si assentò lentamente soffermandosi in quei luoghi alluvionali e ghiaiosi, riducendoli stentatamente a coltura. Vi condusse vita grama ma libera. Sotto il governo della Serenissima (1405), il territorio delle "Tezze" fu incorporato nell'Argo Bassanese, senza però nessun riconoscimento di Comunità civica. Il suo contado visse nell'orbita ed anche nell'ombra del grosso borgo già famoso per vicende storiche ed avviatosi a diventare città. La popolazione intanto crebbe di numero, ebbe bisogno di estendersi ad oriente della zona ghiaiosa in terreno migliore e posperò cosi quel territorio, che, dopo circa due secoli, doveva costituire il Comune. Alle primitive colture di pascoli unì quelle del frumento, della vite e del baco da seta.
Verso il 1560 introdusse quella del granoturco che, anche se non costituì subito un cespite di ricchezza, contribuì ad assicurare una maggiore quantità di alimento e, di conseguenza, lo stabilirsi di più numerose famiglie. Queste sentivano che sarebbe giunto ormai il tempo di aver diritto anche ad una civica Amministrazione Autonoma. Ma le vicende della caduta della Repubblica Veneta e della dominazione Austriaca ritardarono ancora tale aspirazione finchè, con il Regno Italico, nel 1805, l'Agro Bassanese fu spezzato e gran parte di esso fu assegnato a tre nuovi Comuni: Cassola, Rosà e Tezze.
Il Brenta, frattanto, da carattere torrentizio aveva assunto quello di fiume, ritirandosi in meno ampio letto, arginato dai laboriosi e tenaci coloni e costrettovi poi da più vaste e razionali opere di difesa. E quelle che furono le "Tezze" si convertirono in case più sane, più adatte ad abitazione e costituirono il nucleo principale della Comunità, la quale non mutò nel nome e rimase "Tezze" a ricordare l'umiltà delle sue origini ed anche il suo, tutto "suo", merito di essere cresciuta e di essersi affermata senza tutori o padroni sopra un territorio allora inospitale.