1957 – il nuovo ponte in cemento
Con l’accordo tra i comuni rivieraschi, Tezze e Pozzoleone, la Provincia, e grazie ai contributi statali, nel 1957 fu completata la costruzione di un nuovo ponte in cemento.
La ghiaia della Brenta è un materiale prezioso e molte concessioni di escavazione vengono date da Bassano a Curtarolo. L'”Oro della Brenta” (ghiaia e sabbia) va a finire non solo nei cantieri del Nord-Italia.
Queste escavazioni selvagge dentro gli argini continueranno fino agli anni ’80.
L’alveolo del fiume si abbassa, il letto sprofonda fino a 6-7 metri e porta allo scoperto le fondamenta dei piloni.
Nella seconda metà degli anni ’60 il ponte ha un primo cedimento. La viabilità viene ristabilita provvisoriamente con una capriata in ferro e successivamente vengono ripristinate le campate in cemento.
Si cerca di porre dei rimedi, delle gabbiate, a protezione dei punti critici, ma la Brenta è un fiume a carattere torrentizio, la sua portata è irregolare e le “Brentane” fanno paura. Storica è quella del ’66 che sconvolgendo l’alveo del fiume peggiorò la situazione, ma il ponte resistette fino alla primavera del 1973 quando le autorità decisero di chiuderlo al traffico per motivi di sicurezza.
L’anno dopo, nel giugno 1974 alcune campate cedettero.